A volte, penso che nel mio umano ci sia richiamo alle diverse
doti che ritrovo in animali che mi circondano:
la necessità di appartenere ad un branco, come il lupo;
la volontà di amare tutta la vita lo stesso maschio, come il
falco;
essere fedele e leale, come il cane;
realizzare cibi deliziosi, come l’ape;
curare il mio corpo con minuzia, come il gatto;
cambiare d’abito a seconda della stagione, come l’ermellino;
apparire colorata, come la coccinella;
concepire e partorire nel nascondimento, come la volpe;
fare fatiche incredibili, come la formica;
lasciare che il cucciolo sia accudito dal “papà”, come il
pinguino;
curare tanti piccoli insieme, come l’elefante;
essere intraprendente nel rischiare la vita per i “figli”,
come la leonessa;
nutrire la prole, come la capra;
avere il senso dell’altruismo, come il licaone;
avere il rifugio della tana, come la marmotta;
il bisogno di territorio proprio e nello stesso tempo di
andare lontano, come l’orso;
poter salire in cima ad una montagna, come lo stambecco;
correre nel sottobosco, come il cervo;
prendere del tempo per andare in letargo, come lo
scoiattolo;
chiudermi in me stessa, come la tartaruga;
mimetizzarmi per non farmi vedere, come il camaleonte;
intrufolarmi in qualche baita, come il topolino;
godere della siesta, come l’ippopotamo;
desiderare di giocare, come la scimmia;
nuotare godendo dell’acqua, come il delfino;
voler essere veloce nella corsa, come un ghepardo;
diventare aggressiva, come il rinoceronte;
tornare docile al richiamo, come il cavallo;
prendere la giusta distanza dalle cose, come la giraffa;
essere lenta nel distacco, come il bradipo;
desiderare di lavorare per la costruzione indefessamente,
come il castoro;
non voler lasciare la terra, come un vermiciattolo;
desiderare il cielo, come l’aquila.