domenica 1 marzo 2015
Preludio di primavera
Oggi si è fatta sentire la carezza della primavera. Oggi, primo giorno di marzo, al risveglio il tempo era mite. Ho deciso di mettere la giacca primaverile e di concedermi una giornata “zingara”. Ogni tanto mi capita di svegliarmi alla mattina – o meglio di andare già a letto la sera – con il desiderio che il tempo non sia dettato dalle scadenze dell’orologio o degli impegni prefissati. Inoltre, il desiderio è di stare un po’ sola. Sola con me stessa. In silenzio. Un silenzio per ascoltare i miei tempi, lasciando che siano quelli che sono. Non scanditi dall’insieme.
Così un primo del mese per pellegrinare. Concedermi d’alzarmi dopo il solito, di fare colazione con calma, di uscire, di incontrare un volto amico … così da lasciarmi accarezzare dai preludi della primavera, godendo di pace e sole.
Passare in uno o due negozi - che restano aperti anche la domenica - per cercare cose che forse non esistono. Fare tardi sul pranzo; che diventa l’occasione per stare ad un tavolino all’aperto. Recuperare un acquisto in saldo; perché so di aver messo il buono sconto - datato per oggi - in borsa. Passare dalla palestra per sfruttare l’assenza di sportivi; per fare qualche vasca. Ripartire verso casa fermandomi al super; per riempire il bagagliaio di frutta.
Così una domenica insolita; quando normalmente incontro tante persone e tante persone con cui si ha da discorrere.
Ma oggi va bene così; l’avevo preannunciato trovando consenso.
In fondo non è male riconoscere che a volte si ha da dire poche parole.
Oggi, avevo solo da dare e ricevere la carezza della primavera.
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