giovedì 5 novembre 2015

Mi sento gialla

Mi sento argento: alla mattina al risveglio, una delle prime cose che faccio è scegliere una collana e un paio d’orecchini da indossare.
Mi sento rossa: prendo la metropolitana e i vagoni sono dominati dalla tinta della linea.
Mi sento azzurra: alzo gli occhi al cielo e constato che anche oggi è una bella giornata.
Mi sento bianca: quando il lavoro di scrivania diventa lungo, scatta lo screen saver e sono improvvisamente catapultata sulla neve che traluce dallo schermo.
Mi sento gialla: la pausa pranzo mi permette di attraversare i giardini della Guastalla, fermarmi qualche istante per alzare lo sguardo, e lasciarmi incantare dalle fronde degli Alberi dei Tulipani.
Mi sento marrone: mi permetto per qualche passo di affondare i piedi nelle foglie appassite degli ippocastani.
Mi sento nera: ascolto con amarezza cosa vorrebbero “modificare” dell’esperienza di tirocinio fatta la scorsa estate, le studentesse del secondo anno.
Mi sento arancione: alla fine della lezione/incontro, chiedo per chiudere i lavori, di salutarci pronunciando un colore o una parola. Le due studentesse che ho di fronte fanno evidentemente riferimento al pile che indosso.
Mi sento oro: sto tornando sui miei passi, sulla guglia maggiore della Cattedrale svetta la Madonnina illuminata.
Mi sento grigia: mi trattengo qualche istante in più nei garage, cercando di aiutare i due generi del Mario, che lo aiutano a camminare sostenendolo di peso.
Mi sento verde: mi concedo di viaggiare con la memoria e di incrociare il Tuo sguardo.

Mi sento colorata: lascio che si chiudano gli occhi per un momento, vorrei immedesimarmi con la profondità del Tuo cuore.

Nessun commento: