Una sera tra me e me,
per tornare dal lavoro stanca,
per distinguere la luna alle sei del pomeriggio,
per ritirare i panni stesi asciutti lasciati sotto ai panni
bagnati,
per ascoltare il silenzio,
per assemblare un quadro che aspetta da tempo di essere appeso,
per considerare che una volta tanto si può cenare con due
pesche noci,
per godere sul balcone delle lunghe ombre del crepuscolo,
per sistemare i conti in sospeso,
per sorseggiare lentamente l’acqua fresca,
per scrivere un pensiero senza l’interruzione di chi ha
bisogno del computer,
per lasciare che il tempo scorra rispettando le
canoniche scadenze,
per non far partire l’aria condizionata che spesso è inutile
oltre che dannosa,
per caricare la lavastoviglie anche se il piatto sarà uno,
perché nessuno è rimasto a casa,
perché ogni tanto gli eventi corrispondono al desiderio di
stare soli,
per lasciare che la sera m’investa con dolci pensieri,
perché domini l’amabile memoria.
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