Due film negli ultimi dieci giorni. Entrambi segnati dall’ironia. Più fine nell'uno e più grassa nell'altro. Mentre il primo vive il dramma dell’uomo che riconosce che il suo handicap non è per il limite delle possibilità del corpo, ma è legato al desiderio infinito e insoddisfatto di essere voluto bene senza pietismi (ed è una storia vera), il secondo ha una regia decisamente spinta al sarcasmo guardando all’uomo e alla donna che possono essere mostri assetati di sangue, potere e possesso (ed è tutto finto). Che dire, il primo mi ha fatto pensare, il secondo mi ha fatto ridere. Buona visione.
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