giovedì 25 febbraio 2016

Lezione di vita

Trentasei bambini di quinta elementare in un’unica aula.
Mi presento e si presentano dicendo ad alta voce il nome.
Sono due terzi femmine e un terzo maschi.
Apparentemente italiani tranne tre. Si evidenzia una fanciulla che porta il chador, che direi essere egiziana, una con carnagione scura e minuta, che ha tutta l’aria di essere dello Sri Lanka, infine un maschio, che ha un nome slavo.
Il quartiere in cui siamo è notoriamente malfamato, in cui si affastellano alte case popolari in cemento armato. Senza decorazioni. Con tante antenne paraboliche. Senza portineria o ascensore. Abitato da “povera gente”, non solo nel senso economico del termine, bensì per la scarsa opportunità di godere “dell’armonia”.
Eppure, questi bambini mi hanno stupita con domande fattemi avere qualche giorno fa, in previsione di incontrarci…
Ma chi ci ha creati, cioè chi ci ha fatti nascere?
Come si sviluppa il nostro corpo?
Di solito a che età smettono di crescere gli organi?
Quando cresci ti farà male qualche osso, o qualche parte del corpo?
Come cresciamo? E' diverso per ognuno di noi?
A che età il corpo umano è sviluppato per bene?
A che età è possibile avere figli?
Come si fa a riprodursi?
Qual è l'età più adatta per fare bambini?
Non ho capito come mia mamma ha fatto a farmi crescere nella pancia...
Come nasce un bambino?
Da dove escono i bambini?
Perché nascono bambini con gravi malattie anche se i genitori sono sani?
… Stupende!
Faccio vedere loro un filmato di circa quindici minuti. Sono tutte riprese dal vero.
Restano incantati.
L’ovocita naviga nella Tuba di Falloppio, gli spermatozoi nuotano nel liquido seminale, ovocita e lo spermatozoo si incontrano, si sviluppa la morula che continua il suo viaggio nella tuba. Il filmato si concentra ora sui cromosomi, sulle cellule totipotenti, sulle singole cellule che si differenziano e si aggregano in tessuti. Io parlo sul filmato muto e spiego. Do il nome alle cellule e ai tessuti che si organizzano. Poi riprende il viaggio. La blastocisti arriva in utero. Un fotogramma dell’annidamento. Lo sviluppo dell’embrione e del feto visti con fetoscopia. Le bozze delle mani e dei piedi, della testa, degli occhi delle orecchie, del naso e della bocca, e un cuoricino che batte a tutta velocità. Un feto che ha meno di dieci giorni di vita ed è già una miniatura perfetta. Spettacolo!
Ho risposto a buona parte delle loro domande, ma ora si sono entusiasmati e iniziano ad avere lo spazio per alzare la mano e chiedere tutto quello che gli passa per la mente.
Forse anche quello che non pensavano di osar chiedere.
Alla fine dell’incontro si avvicina una bambina. Vicina vicina, all’orecchio, e mi bisbiglia: ma tu hai bambini?

Le ho risposto dicendo la verità. Con ciò sono sicura di non averla delusa, perché ha capito che facendomi quella domanda, ha dimostrato di aver compreso cosa volevo partecipare con l’appena trascorsa “lezione di vita”: il Grande Mistero che la rende possibile!



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