Mi attardo davanti allo specchio, c’è qualcosa che si fa notare e cattura la vista.
I capelli bianchi iniziano ad essere evidenti.
Mentre lascio lo sguardo fisso, i pensieri cominciano a viaggiare.
Mi torna alla mente quando qualche tempo fa il benzinaio mi parlava di sua moglie e ad un tratto si è rattristato. Aveva presente gli anni passati e constatava che nel tempo la compagna “si è scolorita”.
La mente continua ad attraversare il passato.
Ricordo quando spiegando la poesia di Leopardi “Canto notturno di un pastore errante”, la professoressa d’italiano si era soffermata a ricordar come la luna può veder il “… patir nostro, il sospirar, che sia; che sia questo morir, questo supremo scolorar del sembiante …”
Ad un tratto mi desto.
Mi accorgo che leggo il segno degli anni che passano a partire dallo stereotipo del mondo…
Ma non mi basta il sentir della massa!
Qualcosa è successo che mi permette di guardare anche ai capelli in un modo speciale!
Certo il bianco è bianco e non s’inganna, ma la vera sua natura è di non esser colore.
Ecco, questo è lo sguardo vero!
Se il capello ha modo di diventare bianco è perché lo scorrere della vita da tempo per raggiungere tutti i colori, e così tanto, da veder luce!
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