martedì 29 settembre 2009

Sono terminati anche i ripescaggi!?



Gli studenti che hanno fatto i test di ammissione alle lauree triennali dell'area sanità, dovrebbero sapere come si sono concluse le graduatorie. C'è già qualcuno, triste e sconsolato, che mi chiede come dovrà muoversi un altro anno perchè questa volta è andata male...
Oltre a dare qualche consiglio, mi scappa una vignetta...

domenica 27 settembre 2009

Continuano le fiabe...

Nell’alto medioevo nasce la tradizione cortese del Rosengarten, (giardino delle rose); luogo incantevole ed inviolabile. La tradizione popolare tedesca immagina il giardino delle rose sul Catinaccio. Un piccolo spiazzo pianeggiante tra le pareti verticali, che si accende di colori all’ora del tramonto: è il lontano riverbero delle rose magiche di Laurin, che risplendevano rigogliose nel Gartl (giardinetto). Come si narra, Laurin era il re dei nani e si era messo in testa di rapire la bella Kunilde, sorella di uno dei dodici compagni di Teodorico, re degli Ostrogoti. Laurin, portò la fanciulla nel suo regno, la sposò e ne fece la regina dei nani. Il regno era così sicuro, che a proteggerlo bastava un filo di seta. Al suo ingresso, si trovava uno stupendo giardino di rose. Teodorico venne con i suoi uomini per fare la guerra a Laurin. Dopo una serie di incredibili scontri, fece prigioniero Laurin e tutti i suoi nani. Laurin sconfitto, poiché lo splendore delle sue rose aveva fatto individuare il suo rifugio, pronunciò l’incantesimo: “Voglio che nessuno possa vedere le mie rose, né di giorno, né di notte”. Si dimenticò però del crepuscolo, così i riflessi delle rose possono continuare ancora, per breve tempo, all’alba e dopo il calar del sole, ad inondare le Dolomiti di stupendi colori.
Quale morale: oltre a giustificare lo spettacolo dolomitico dell’enrosadura, ci viene ricordato che le montagne trasmettono una bellezza unica, che le supera!

In parte tratto da: Dolomiti, la spettacolare rinascita di un arcipelago. www.itacalibri.it

giovedì 24 settembre 2009

A Graz, prima e dopo...




Grazie Virna della compagnia in giorni così intensi... solo noi italiani non parliamo l'inglese come se fosse la nostra madrelingua. Ma ce l'abbiamo fatta!! (In attesa di altre avventure).

mercoledì 23 settembre 2009

Torno a volare nel web... e catturo una fiaba

A voi tutte streghe, e a voi cavalieri!
Un giorno, il giovane re Artù fu catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno vicino. Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che ucciderlo, gli offrì la libertà, a patto, però, che rispondesse ad un quesito molto difficile: “Cosa desiderano veramente le donne?”.
Artù avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale, nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso.
Un quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il più saggio fra gli uomini, ed al giovane Artù sembrò una sfida impossibile, tuttavia, avendo come unica alternativa la morte, Artù accettò la proposta, e fece ritorno al suo regno.
Ivi giunto, iniziò a interrogare chiunque potesse dargli un parere: la principessa, le damigelle di corte, i saggi, i paggi, e via dicendo; ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente.
Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva, era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il regno, per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti.
Il tempo passò e giunse l'ultimo giorno dell'anno prestabilito, così che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega. Questa, accettò di rispondere alla domanda, solo al patto di ottenere la mano di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché migliore amico di Artù!
Il giovane Artù provò orrore a quella prospettiva: la strega era orribile sia di volto che nel corpo; aveva una gobba ad uncino, un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva anche dei rumori osceni!
Non aveva mai incontrato una creatura tanto ripugnante. Perciò si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare,così, l’amico a sobbarcarsi un simile fardello!
Gawain,venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli: che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato, di buon grado, di sposare la strega.
Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose al quesito: “Ciò che una donna vuole veramente, è di fare esperienza di libertà nella vita”.
Tutti concordarono sul fatto che, dalla bocca della strega, era uscita senz’altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata.
Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la morte ad Artù, e gli garantì la vita.
Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain con la strega?
Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain si comportava come sempre, e in tutte le occasioni continuava ad essere gentile e cortese.
La strega al contrario esibì le sue peggiori maniere: con abiti luridi e orribili, mangiando con le mani, ruttando, mettendo tutti a disagio.
La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata terribile, ma alla fine prese coraggio a due mani, ed entrò nella camera nuziale.
Ma ... che razza di vista lo attendeva!
Dinnanzi a lui, affascinante, sul talamo nuziale, giaceva la più bella donna che avesse mai visto!
Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l’uso della parola (il che accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto.
La strega rispose che era stato talmente galante con lei, quando si trovava nella sua forma repellente, che aveva deciso di mostrargli l’altro suo aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta così, mentre per l’altra metà, sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima.
A questo punto, la strega chiese a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, ... e quale di notte.
Che scelta crudele!
Gawain iniziò a pensare all’alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte?
O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte, con cui dividere i momenti di intimità?
Voi cosa avreste fatto?
La scelta di Gawain è distante solo un paio di righe… ma non leggete, finché non potete confrontarvi con la vostra scelta!


Il nobile Gawain disse alla strega, che avrebbe lasciato a lei la decisione dicendole: “Considera tu cosa ti rende più felice”.
Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perchè Gawain l’aveva rispettata e aveva intuito, cosa può voler dire, lasciar liberi!

E la morale di questa fiaba?
Non importa se la donna è apparentemente bella o brutta, se è considerata intelligente o sciocca.......... in fondo in fondo è sempre una strega!!! L’importante è che l’uomo sia cavaliere: solo così potrà accorgersi che in ogni strega, si nasconde una fata meravigliosa!

martedì 15 settembre 2009

SI PARTE


OK, noi dottorandi si va...
Ma no, cosa avete capito; si va via solo per quattro giorni!

giovedì 10 settembre 2009

Sono tornata a lavorare!

È ricominciata l’attività accademica… a pieno ritmo! Ieri più di 4.300 aspiranti studenti alle lauree triennali dell’area sanità, hanno occupato le aule del polo didattico di Città Studi, per fare il test di ammissione.
Io e altri come me, abbiamo vigilato che tutto procedesse correttamente, chissà, forse ho già incontrato una o più delle 30 ragazze che entreranno nel Corso di Ostetricia!
Le domande del test non erano difficili, e auguro a tutti i candidati di entrare nel percorso desiderato. Certo è, che ad un certo punto della giornata, ho pensato che è più “semplice” raggiungere la cima dell’Adamello, che tenere a bada la folla, o gestire i nostri uffici “complicazioni affari semplici”!
Non so esattamente esprimere la sensazione, ma forse intuisco, che alcune esperienze di vita, ridimensionano e facilitano l’approccio alla realtà.
Se hai saltato qualche crepaccio, difficilmente ti scoraggi se non sei sicuro di qualche risposta data al quiz.
Se hai camminato quasi ininterrottamente per dodici ore, non ti affliggi se la scala mobile della metropolitana è bloccata.
Se sai che il Bello esiste, è impossibile che rinunci a vivere!
Ecco, allora: pronti e via!

martedì 8 settembre 2009

Ispirata dalle vacanze… un gioco!

Se fossi…
Se fossi un mezzo di trasporto sarei un veliero: mi lascerei trasportare dalle correnti, dopo saggi calcoli sulle possibili rotte…
Se fossi un frutto, sarei una prugna: gialla, rossa o scura; potrei stare nel giardino degli amici o nel frutteto, ma sorprenderei riservandomi di essere un po’ selvatica!
Se fossi una cosa, sarei una tavola imbandita: non potrei che godere della buona compagnia, di stoviglie apparecchiate, pane, vino e companatico!
Se fossi un animale, sarei una cerva: potrei correre veloce nelle radure, tra i larici e sulle alture.
Se fossi un albero, sarei una betulla: riuscirei a non essere infastidita dal vento e avrei un’eleganza indiscutibile.
Se fossi un contenitore, sarei uno zaino: potrei andare ovunque, bilancerei il peso e avrei sempre qualche tasca che non viene considerata.
Se fossi una montagna, sarei una cima delle nostre Alpi: solida, coperta di neve, non sempre raggiungibile, spettacolare!
Se fossi un paesaggio, sarei un’alba su ghiacciaio: avrei colori imprevedibili, sopra una distesa candida; abbracciata dalle vette.
Se fossi una casa, sarei una baita: passerei inosservata e magari rimarrei nascosta tra frassini e sorbi, ma per chi può entrare; sarei un rifugio.
Se fossi uno dei quattro elementi, sarei il fuoco: userei di ciò che mi sta intorno fino a che non si consuma, e non smetterei di ardere.
Se fossi un fiore, sarei un nontiscordardimé: della vita non condividerei il dimenticare.
Se fossi un corpo celeste, sarei la luna: la luce che emanerei sarebbe riflessa, ma tanto forte, da far risplendere di notte, le montagne innevate.
Se fossi…
Sono io e sono grata. Bello, perché amo ciò che mi fai essere!