venerdì 31 luglio 2009

Cominciando dal tetto della Valle Imagna...



Amo tornare nei luoghi che mi sono famigliari.
Mi commuove rivedere i paesaggi: i boschi, gli avvallamenti e il percorso del fiume, le montagne e la croce sulla cima.
Mi piace riconoscere le strade, le chiese, le piazze, le case, i prati e i pendii, le torri, le rocce, e perfino i sassi.
Distinguere la gente, individuare le singole persone, figurarmi i volti trascorsi e i sorrisi.
Mi fa trasalire risentire l’odore di qualcosa, che mi fa rinvenire l’infanzia.
Ogni luogo, come ogni persona, ha un suo profumo singolare; tanto che non posso sentirlo, se non gli sono sufficientemente vicino.
È così, lo so, mi fa contenta il continuo ritrovamento di qualcosa che già conosco, o forse mi piace proprio questo: scoprire che ciò che penso di sapere è ancora da scoprire.
Così tutte le volte che la giornata è tersa e vedo il Resegone, so cosa c’è dietro, di mio e di non ancora mio.
Così come quando torno in Salento, so cosa ho lasciato li di caro, e di cosa riavrò.
Così come quando l’orizzonte è veramente limpido e vedo l’Adamello, so cosa c’è alle sue pendici di conquistato, e di non ancora conquistato.
Questo è il regalo di quest’anno!
Queste sono le vacanze di quest’anno!
Questo mi rende contenta e grata!
Buon viaggio…

domenica 26 luglio 2009

Ricetta per la vita


Pane fresco. Primo ingrediente, ed è gia difficile trovarlo in casa;
una fetta di prosciutto. Bè, una è troppo poca, e poi provati gli insaccati piacentini…
un po’ di formaggio. Sì, ma di quello buono;
un bicchiere di vino rosso. D’accordo, però in quelle bottiglie che hanno solo gli amici che infiascano;
una comoda seggiola. Possibilmente di quelle che hanno lo schienale alla giusta altezza e non dondolano;
un piacevole panorama. Certo, da casa è meglio mettersi in studio, così le petunie bianche e fucsia imperano;
una buona musica. No, meglio il silenzio.
Vuoi dire che con così poco, si può raggiungere la soddisfazione?
No, manca l’ingrediente fondamentale… non posso dimenticarTi!

lunedì 20 luglio 2009

Vignettista per un giorno





Non so se linus.net pubblicherà mai le mie vignette... comunque io ci provo, e metto sul blog le prime due che ho spedito! (Dalla raccolta: EVOLUZIONI, RIVOLUZIONI, SPECULAZIONI)

NB in ogni caso, invito tutti ad andare a guardare cosa succede sul sito: http://linus.net/

venerdì 17 luglio 2009

Crepuscolo

C’è qualcosa all’imbrunire che mi affascina.
Sarà perché la luce è strana e ovatta le sembianze.
Sarà perché la tangenziale si accende di luci bianche e rosse, come se fosse un albero di Natale.
Sarà perché sono sola in macchina e mi viene voglia di cantare.
Sarà perché l’aria si fa più fresca e a volte è come se si fermasse.
Sarà perché i profumi li avverto più intensi, soprattutto quello dei prati o dei camini a legna.
Sarà perché a seconda di dove sono, sento il canto delle cicale, quello dei grilli o il silenzio; preludio della notte.
Sarà perché se sono in montagna, le cime riverberano la luce che sta scemando e se sono al mare, l’orizzonte è chiaro.
Sarà perché nel cielo, con le prime stelle, appare la luna.
Sarà perché con la scusa di portare ciò che c’è da portare nel bidone, faccio quattro passi sola sola.
Sarà perché la giornata è stata intensa: ho cercato tutto il giorno.
Sarà perché desidero.
Sarà perché mi arrendo.
Sarà perché so che mi aspettavi!

mercoledì 15 luglio 2009

Un libro da leggere senza difficoltà che parla di: papà al parto, ma non solo…


"Siamo stati introdotti all’idea del matrimonio come amore e responsabilità. Perciò, disse la mia signora, «quando non si può fare non si fa, il massimo che ti concedo è il metodo Ogino-Knaus». È per questo che poi mi sono fatto una certa cultura sulla donna in gravidanza. Ho assistito a tutti i travagli della mia gentil partoriente e non sono svenuto neanche una volta. È lei che, invece, almeno in un paio di occasioni, ha rischiato di perdere conoscenza. E anche qualcosa di più.
Una volta perché Gloria non voleva saperne di venire al mondo, l’altra perché uscendo, non ricordo più se Teresa o Clara, aveva causato un tale sbreco all’utero della mamma, che l’emorragia non si fermava più. Si è fermata solo alla fine del rosario consigliato dall’ostetrica. Il che spiega l’importanza dell’ostetricia cristiana. Ho visto più sale parto e più bambini io che le puericultrici dei miei figli. L’uomo dovrebbe sempre accompagnare la sua donna al parto. Perché? Perché fa bene alle donne. E perché anche l’uomo potrebbe sentirsi meglio di quando credeva che i bambini sono solo affari di donne. Il parto più strano a cui ho partecipato è stato quello in stile sioux. Cos’è lo stile sioux? Avete presente uno sgabello? Ma non uno qualsiasi, tipo da pianoforte. No, uno proprio piccolino, che non ti puoi nemmeno sedere sopra senza poggiare le mani di qua e di la sul pavimento, allungando le gambe perché altrimenti le ginocchia ti finiscono in bocca. Ecco, prendete uno sgabello così e, prima di farci accomodare la vostra cara mogliettina, ponetevi alle spalle di lei e passatele le braccia sotto le ascelle fino a ricongiungere le mani sotto i suoi seni. Ecco, adesso siete pronti per sostenere il peso della vostra gestante mentre lei si siede, allarga le gambe e inizia a spingere proprio come se dovesse esprimersi in quel tal bisogno. Voi rimanete lì a sostenerla mentre l’ostetrica infila la sua mano vellutata tra le cosce della vostra signora. E «avanti, bene così, ancora uno sforzo», di spinta in spinta, piano piano, comincia a spuntare la testolina di un marmocchio turgido di peli, di sangue e di liquido amniotico.
Sembra un miracolo. E in effetti lo è. Lei spinge e l’ostetrica la incoraggia. Tu intanto sostieni i pesi più leggeri del mondo. Il peso di quel tale che sta cominciando la sua avventura nel mondo. Il peso della tua donna che guarda quel bambino come nessuno può guardarlo a questo mondo. E ringrazi Dio, gli amici, i ginecologi, le ostetriche, i vicini di casa, i preti."


Luigi Amicone, Le avventure di un padre di famiglia. Edizioni Vallecchi

martedì 14 luglio 2009

Verità (4)

Un’amica, ha proprio colto nel segno: i miei "vicini di casa", dell'Istituto sacra Famiglia, sono così sorprendenti, perché non hanno reticenze a manifestare, che desiderano essere felici…
Caspita, c’è da essere considerati dal mondo “handicappati”, per non confondere ciò che si vuole veramente, con quello che è di cornice!?

lunedì 13 luglio 2009

Nessun "rudere" alle spalle


Santa Maria di Campagna (Piacenza) cupola centrale, veduta d'insieme. Autore: Pordenone 1530 – 1532

Istanti che si susseguono, giorni, anni.
E con questi occasioni, scelte, decisioni.
A volte mi sembra di essere inconcludente, a volte sono io che voglio tergiversare.
In realtà, se sto a quello che accade, scopro che il tempo aiuta a conoscere le cose, rendendole “mie”.
Questa constatazione, l’ho fatta, tornando ancora una volta, nella città dove ho vissuto per cinque anni.
Così, ad esempio, la bellezza d’arte di un luogo, dove non sono più, continua ad essere familiare… anzi, lo è più di prima!

venerdì 10 luglio 2009

Italianate!


Vi assicuro... una toilette così "funzionale", esiste veramente!!!

martedì 7 luglio 2009

Una passione




Ho iniziato ad amare la fotografia grazie ad una amica, e ho imparato che un artista come Eugene W. Smith può dire tante cose(1).
Innanzitutto, che la fotografia a differenza di quello che potevo pensare essere l’emblema dell’arte oggettiva, è estremamente soggettiva.
I chiaro scuri di Smith, sono perché lui vede la realtà così, e così è per chi insegna.
Non si può che trasmettere la verità per come la si intuisce.
Smith, è un autore che non si è mosso per la gloria e il soldo, ma per quello in cui credeva, tanto che è morto solo, lontano dai clamori, dopo una vita difficile.
Una cosa che mi ha colpito molto, è che una delle sue fotografie più famose, nasce nel 1946(2), dopo due anni di lunga convalescenza per ferite gravi al volto, accusate durante la guerra, che gli avevano impedito a lungo di fotografare. Nonostante questo, non lo hanno contrastato come uomo e come padre, per cogliere l’attimo fuggente dei suoi due figli che passeggiavano nel parco.
Io desidero per me questo sguardo, anche dentro alla durezza che a volte la vita e le sue condizioni non risparmiano. Solo così è possibile essere ostetrica insegnante e quindi un po’:
· artigiana – le cose diventano mie e posso trattarle;
· scienziata – perché professionista a cui non manca la conoscenza disciplinare specifica e il metodo scientifico adeguato;
ma innanzitutto, donna, perché cercatrice di senso.

(1). Eugene W. Smith “Il senso dell’ombra” a cura di Gilles Mora, Editore Federico Motta
(2). Eugene W. Smith “A Walk to Paradise Garden” 1946

lunedì 6 luglio 2009

Temporale notturno

Sonno profondo, nelle prime ore del mattino.
Lenzuola divelte, al risveglio.
Scelta di scarpe aperte, per sentire la frescura ai piedi.
Metropolitana, raffreddata.
Facciata del Duomo spettacolare: contrasta con il cielo, di un azzurro intenso.
Camminata veloce; non c’è afa d’arresto.
Colazione ammirando dalla finestra il vivo verde, di un giardino pensile.
Pensieri, che corrono lontani.
Tutto… per una notte di temporale!

mercoledì 1 luglio 2009

Si torna a volare!


Conto alla rovescia, da lunedì 13 tornerò all'attività pratica in tirocinio! Speriamo che la cicogna confermi la mia domanda di adozione...