martedì 3 marzo 2009

Il "valore" del soldo

Ieri sono rimasta impressionata da una cosa: sono andata in Duomo e durante la celebrazione della Messa ho riconosciuto tra i presenti una donna che vedo tutti i giorni. Effettivamente la sua faccia mi è famigliare perché, tutte le volte che al mattino percorro viale Angelo Filippetti e arrivo all’angolo con Corso di Porta Vigentina, lei è lì a chiedere l’elemosina. Tra l’altro è proprio simpatica, perché se non le si dà niente, con i gesti ti fa capire che si può rimandare all’indomani.
Certo, che l’impressionarmi non è stato solo legato al fatto di vederla in un luogo dove normalmente non è, bensì che ad un cero punto, uno dei custodi della Cattedrale è passato per raccogliere le offerte e la donna in questione, prontamente, ha lasciato cadere il suo soldo nel cestino.
Che valore ha allora questo soldo… che i più potrebbero dire: “Non era neanche suo”?
Penso che possa dire proprio questo: spesso do valore alle cose illudendomi che siano mie, e poi è bello riconoscere che anche il soldo può affermare ciò che vale di più!

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