domenica 15 marzo 2009

Figlia della tecnologia


Ricordo spesso il racconto che mio padre mi fece quando ero piccola, descrivendomi il terrore della bisnonna, la prima volta che prese il treno: guardando dal finestrino, pensava che gli alberi camminassero!
È su questo filone di pensiero che mi dico: i miei nonni si sarebbero stupiti al vedere con che velocità riesco a trasmettere informazioni alle mie studentesse usando i canali informatici… oppure, li avrebbe sbalorditi la praticità di lavare con la lavatrice e non avere neanche bisogno di stendere, perché c’è subito l’asciugatrice… infine, probabilmente, avrebbero qualcosa da dire quando mi attardo nei giochi “virtuali” che ormai imperano!
Ma che dire? Ci siamo semplificati la vita?
Non credo.
Entrare in casa coincide col ricordare la combinazione dell’allarme antifurto. Fare una telefonata, chiede di conoscere il pin d’attivazione del cellulare. Preparare un pranzo o una cena, necessita di avere in memoria tutte le possibili combinazioni dei diversi pezzi del frullatore e sperare che improvvisamente non si presenti un arresto della corrente elettrica!
Adesso che desidero scrivere un po’… ho dovuto ricordare la password e sto lottando con l’ultima versione di Microsoft Word… caspita, sono cambiati gli assetti di tutte le barre!!!
Ecco, non ci siamo semplificati la vita, posso dirlo, ma sicuramente, stiamo dimostrando che non ci accontenteremo mai su questa terra; che la corsa a qualcosa che non abbiamo ancora scoperto è inevitabile e quella del desiderio, inarrestabile!

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