Nell’arco della giornata, nel tempo che intercorre tra il risveglio del mattino e l’abbandono serale alla notte - che mi auguro sempre possa essere di profondo sonno e soprattutto senza interruzioni - ci sono tante occasioni per ascoltare me stessa e per ascoltare gli altri.
Facendo poi un lavoro estremamente “
sociale”, devo dire che le occasioni di ascolto, sono veramente tante.
Di cosa mi accorgo in questa cosa? Che spesso, ma proprio spesso e troppo spesso, c’è il lamento.
Non so esattamente quale meccanismo scatti, ma tutti sembrano provare una sorta di “
calamitazione”, alla volontà di descrivere i cataclismi più impensabili, che le occasioni di vita comportano. Per altro, ci si spende in minuziosi particolarismi, che manifestano un’ossessione d’enfatizzare, o forse, una volontà di esorcismo delle stesse catastrofi.
Cosa ho pensato al riguardo?
Ho deciso di mettere in atto una piccola strategia di sopravvivenza, che dà ragione agli ultimi post che ho pubblicato sul mio blog e che desidero mi accompagni in questo
Tempo forte e da qui in poi: riconoscere il bello!
E ciò lo posso fare sempre…
Sul serio è possibile, basta volerlo e non farmi confondere dal parlare e dal sentir parlare a vuoto.
Basta constatare e riconoscere nella realtà, il buono che c’è.
Tra l’altro, anche se fossi così confusa da non vedere ciò che mi si para davanti, ci sono persone, fatti e cose, che so essere per sempre… pertanto, posso guardare a quelle!
Una cosa così, non può che accompagnarmi in qualsiasi momento e in qualsiasi paese del mondo!
Un motivo in più, per non aver paura di partire!