



In questo momento la fetta della mia vita lavorativa è di verifiche ed esami. In qualità di dottoranda, spettano anche a me. Di solito come ostetrica insegnante li faccio subire agli altri, ma a questo giro “chi la fa se l’aspetti”. E’ un momento duro e nello stesso tempo importante. Quando ti viene chiesto cosa hai “scoperto”, cosa sai e dove vuoi andare, sei costretto a pensare. Io in questo pensiero mi scopro lieta. Certo, le cose stanno andando bene - anche ieri io e Virna (la mia compagna di avventura nel dottorato) siamo state vincenti – ma non è solo per questo. Qualcuno potrebbe far fuori il mio sentire, dicendo che ho un temperamento solare e tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno… può essere, ma non può essere solo per questo che sono serena. Ma allora come è possibile? Tutto sembra dire del male. Ad esempio nei giornali di ieri e oggi non ho letto una che fosse una, notizia positiva. Ma è un “sembra”. Ecco il rischio che si corre, fermarsi all’apparenza. Non usare la testa per riconoscere tutto quello che c’è. È come questi campi meravigliosi della Provenza, anche se già belli in foto, mancano del di più che hanno nella realtà – le immagini, ad esempio, non mi permettono di catturare il profumo!
C’è una certezza che mi accompagna: il Fatto che il Bene c’è, Esiste e ha già vinto. Possiamo chiamarla Fede, ma per non farla fuori troppo in fretta, e per non fraintenderci, diciamo che si tratta di un uso appropriato della ragione!
C’è una certezza che mi accompagna: il Fatto che il Bene c’è, Esiste e ha già vinto. Possiamo chiamarla Fede, ma per non farla fuori troppo in fretta, e per non fraintenderci, diciamo che si tratta di un uso appropriato della ragione!
1 commento:
Bene, finalmente ho trovato il tuo diario online, così posso ricambiare i commenti che lasci sul nostro. Vezza mi sembra molto presente, così come il tuo lavoro. Ciao e a presto, don Paolo
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