martedì 10 febbraio 2009

Rifuggire la superficialità


Ieri sera sono accadute delle cose importanti: tristi e liete, drammatiche e di misericordia. La giornata si è poi conclusa con l’attenta lettura* di un quadro di Velasquez . Cosa trattengo?
La vita è meravigliosa… e la visione che ho di essa è come quella della tessitrice di arazzi: da dietro.
Di fatto per intrecciare le trame con gli orditi si lavora a tergo, guardando in uno specchio.
Aimè, se siamo superficiali, guardiamo all’opera in modo incompiuto e quello che possiamo vedere sono una serie di nodi, di capi sfilacciati, di colori interrotti.
La realtà è che andrebbero letti i “segni”. Si tratterebbe di osservare immedesimandosi con gli occhi dell’artista o quantomeno di guardare nello specchio.
Quello che si svela è imprevedibile, va oltre la scena apparente e ci riconosce protagonisti.
È fondamentale allora aborrire la superficialità e essere aiutata dagli amici a farlo. Grazie amici!
(* Michel Foucault - Le parole e le cose - BUR)

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