Se venticinque anni fa mi avessero anticipato cosa avrei
fatto il venticinque giugno di quest’anno, avrei confermato che avrei voluto
viverlo!
Svegliarmi di
sabato mattina alle sei e trenta, attaccare fiocchi agli specchietti, e il cartello
“io porto la sposa” sul vetro del bagagliaio;
avviarmi, tra gli
sguardi curiosi di una Milano per buona parte ancora addormentata, verso Monza
San Fruttuoso;
accettare che chi
guarda nell’abitacolo del veicolo resti un po’ deluso, dal non trovare nessuno
oltre l’autista;
incontrare nel
cortile della casa un uomo che va a “fare” manicure e sopracciglia, e
abbracciandomi mi dice: sarà una tortura;
entrare in
appartamento per incontrare la migliore amica che ho, per scoprire che ha
lottato buona parte della notte con una valigia che dovrà pesare massimo venti
chili;
dirigermi da
parrucchiere e truccatore, finalmente con la sposa a bordo;
lasciare che al
semaforo qualcuno abbozzi un sorriso o un discorso, anche se la sposa vuole
sfuggire alle congratulazioni;
godere di avere
nei capelli i “fiori della sposa”;
correre a tutta
velocità per lasciare la macchina nel parcheggio sotterraneo del centro, così
da aver modo di arrivare per tempo;
restare
spettatrice della gioia di un’amica;
commuovermi negli
abbracci;
partecipare al
volersi bene;
rimanere sola;
perdermi nella
campagna brianzola;
condizionare
ritardo alla cucina;
condividere la
festa;
tentare di fare
una presentazione di foto, nonostante i problemi tecnici da assetto tecnologico
allestito all’aperto;
sintonizzare
l’impianto audio sulla musica preferita dalla sposa, bypassando la playlist
dell’agriturismo;
lasciare che
tutti tornino a casa, per restare con gli sposi;
accompagnare al
“nido” gli sposini, con una Panda carica di fiori;
sostituire il
cartello sul vetro del bagagliaio, per dichiarare: “io oggi ho portato la
sposa”;
assistere alla
gioia incontenibile dei bambini, che incontrandomi in tangenziale comprendono
la bellezza di una macchina “addobbata”;
abbandonare
qualche lacrima di gioia;
regalare alla
Madonna il cuscino di rose e gladioli;
raccontare alla
sera di essere contenta;
guardare la luna che
chiude un giorno speciale;
ringraziare il Mistero, grande e buono nell’amore.
4 commenti:
Questa non la avevo ancora letta . Mi manchi amica tvb
Questa non la avevo ancora letta . Mi manchi amica tvb
Splendida per te e Andrea
Splendida per te e Andrea
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