
“Uno dei compiti fondamentali della gravidanza è costituito appunto dalla preoccupazione tanto di un corretto compimento di questa crescita sia fisica sia psichica nel grembo materno, quanto di evitare traumi dovuti a un comportamento errato della madre, ad angosce, a privazioni e ad altro.
Ma la crisi di cui abbiamo parlato sta nell’atto stesso della nascita. Con la nascita, il bambino, formatosi completamente, lascia il grembo materno e comincia l’esistenza individuale. La psicologia mostra che questo avvenimento si imprime profondamente nella psiche del bambino, tanto che, se esso non si compie in modo corretto, avrà conseguenze per tutta la vita; e queste saranno di natura non solo fisica, ma anche psichica.
Lo stato di vita nel ventre materno è quello di una perfetta simbiosi: il bambino vive nella sfera vitale della madre. Con la nascita egli se ne stacca. Ma il problema è se questo distacco si compia realmente e completamente, e inoltre se il passaggio si effettui in modo corretto. Già Freud ha fatto notare che le levatrici esperte parlano del terrore provato dal bambino nell’atto della nascita e dicono che la madre è responsabile del modo in cui questo terrore viene superato. D’altra parte, l’eventualità che non si effettui il distacco interiore, psichico, cioè l’ingresso nell’esistenza individuale, sembra avere particolare importanza nell’insorgere della malinconia, nella quale operi il desiderio di ritornare nella sicurezza del grembo materno.
I compiti etici sono qui, naturalmente, quelli dei genitori, in particolare della madre. Essi riguardano le esigenze fisiologiche, il comportamento affettivo, la disposizione interiore alla sollecitudine e all’amore, la condotta nel momento stesso della nascita.
A proposito di quest’ultimo punto, ci si può chiedere se le tecniche che mirano a una sempre maggiore facilitazione del parto abbiano solo lati positivi, se cioè non banalizzino l’evento, sminuendo il peso che, per l’esistenza, ha questa separazione, la quale, al contempo, è anche acquisizione di una persona"
Romano Guardini “Le età della vita” Vita e pensiero
Nessun commento:
Posta un commento