domenica 8 novembre 2009

Domenica mattina

Vado come di consueto all’appuntamento con i miei vicini di casa: la S. Messa delle ore 10.00 dell’Istituto Sacra Famiglia, preceduta da un'amica.
Ci vado, perché accade qualcosa di sorprendente. Incontro ciò che è Vero.
Entro e mi siedo sulla destra. Subito uno degli ospiti mi esorta dicendomi: “Guarda che la tua amica è seduta dall’altra parte!”. Giusto richiamo: quando vuoi bene ad una persona non puoi che volergli stare vicino… pertanto, mi sposto.
Davanti a me, un'altra ospite, nel momento in cui inizia il canto vivace del Gloria, prende e si mette in piedi davanti all’altare. Ovvio, quando ti interessa una cosa, non esiti a farti avanti!
La stessa persona, tornata al posto davanti a me, in un momento di silenzio, estrae dalla tasca il suo borsellino gonfio. Gonfio di qualcosa di molto prezioso… lo apre e vedo che contiene diversi oggetti, che non hanno niente a che fare con i soldi. Mi commuovo, perché riemerge un ricordo dell’infanzia, semplice e sincero, quando giocando accumulavo i miei valori in posti più o meno segreti. E i valori, secondo un parametro che non è certo quello comune del mondo, erano strettamente legati agli affetti.
Finisce la cerimonia. Lascio gli ospiti alla fine della celebrazione della Solennità di Cristo Re dell’Universo e dopo essermi lasciata provocare dal loro esempio, mi chiedo: “Quali sono, ora che mi considero adulta, i miei valori… chi è il mio Re?”

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