L’attesa è l’emblema della vita.
Se siamo al mondo, è perché la nostra mamma ci ha atteso nove mesi…
Se siamo nati prematuri, ha atteso qualcosa in meno.
Dell’attesa non si può fare a meno, perché la vita si svela nel tempo che scorre.
L’attesa non si può eliminarla, perché il tempo non si può fermarlo.
Si attende che arrivi la sera, quando siamo stanchi.
Si attende che sorga un nuovo mattino, quando desideriamo.
Si aspetta l’ora della colazione, per farla insieme.
Si aspetta l’ora di cena, per godersi lo spettacolo del camino.
A volte si attende il lunedì, perché è bello ricominciare.
A volte si attende il venerdì, perché si vuole staccare.
Si attende la fine del mese, per la busta paga.
Si attende l’inizio del mese, perché coincide con la festa di compleanno.
Si attende l’avvicendarsi delle stagioni, perché in fondo si aspetta che torni l’estate.
Si attende l’inverno, perché si ama la neve.
L’attesa è perché si vuole raggiungere la maggiore età.
L’attesa è che finiscano le superiori e si faccia finalmente la Maturità.
Si aspetta di laurearsi.
Si aspetta di “dottorarsi”.
Ci sono tanti problemi che si aspetta si risolvano.
Ci sono tanti desideri che s’attende s’avverino.
Si aspetta che finisca un pianto.
Si attende di cogliere un sorriso.
Si aspetta che la vita sveli il bene.
Si attende che qualcuno ci dica che ci vuole bene.
Tanto tempo dato alla vita, tante attese vissute.
Di queste: tante attese brevi, tante attese prolungate. Tante attese ansiose, tante attese lievi.
Ma di tutte le attese, qualsiasi esse siano, la più grande è sempre l'attesa di te!
giovedì 26 novembre 2009
mercoledì 25 novembre 2009
lunedì 23 novembre 2009
venerdì 13 novembre 2009
domenica 8 novembre 2009
Domenica mattina
Vado come di consueto all’appuntamento con i miei vicini di casa: la S. Messa delle ore 10.00 dell’Istituto Sacra Famiglia, preceduta da un'amica.
Ci vado, perché accade qualcosa di sorprendente. Incontro ciò che è Vero.
Entro e mi siedo sulla destra. Subito uno degli ospiti mi esorta dicendomi: “Guarda che la tua amica è seduta dall’altra parte!”. Giusto richiamo: quando vuoi bene ad una persona non puoi che volergli stare vicino… pertanto, mi sposto.
Davanti a me, un'altra ospite, nel momento in cui inizia il canto vivace del Gloria, prende e si mette in piedi davanti all’altare. Ovvio, quando ti interessa una cosa, non esiti a farti avanti!
La stessa persona, tornata al posto davanti a me, in un momento di silenzio, estrae dalla tasca il suo borsellino gonfio. Gonfio di qualcosa di molto prezioso… lo apre e vedo che contiene diversi oggetti, che non hanno niente a che fare con i soldi. Mi commuovo, perché riemerge un ricordo dell’infanzia, semplice e sincero, quando giocando accumulavo i miei valori in posti più o meno segreti. E i valori, secondo un parametro che non è certo quello comune del mondo, erano strettamente legati agli affetti.
Finisce la cerimonia. Lascio gli ospiti alla fine della celebrazione della Solennità di Cristo Re dell’Universo e dopo essermi lasciata provocare dal loro esempio, mi chiedo: “Quali sono, ora che mi considero adulta, i miei valori… chi è il mio Re?”
Ci vado, perché accade qualcosa di sorprendente. Incontro ciò che è Vero.
Entro e mi siedo sulla destra. Subito uno degli ospiti mi esorta dicendomi: “Guarda che la tua amica è seduta dall’altra parte!”. Giusto richiamo: quando vuoi bene ad una persona non puoi che volergli stare vicino… pertanto, mi sposto.
Davanti a me, un'altra ospite, nel momento in cui inizia il canto vivace del Gloria, prende e si mette in piedi davanti all’altare. Ovvio, quando ti interessa una cosa, non esiti a farti avanti!
La stessa persona, tornata al posto davanti a me, in un momento di silenzio, estrae dalla tasca il suo borsellino gonfio. Gonfio di qualcosa di molto prezioso… lo apre e vedo che contiene diversi oggetti, che non hanno niente a che fare con i soldi. Mi commuovo, perché riemerge un ricordo dell’infanzia, semplice e sincero, quando giocando accumulavo i miei valori in posti più o meno segreti. E i valori, secondo un parametro che non è certo quello comune del mondo, erano strettamente legati agli affetti.
Finisce la cerimonia. Lascio gli ospiti alla fine della celebrazione della Solennità di Cristo Re dell’Universo e dopo essermi lasciata provocare dal loro esempio, mi chiedo: “Quali sono, ora che mi considero adulta, i miei valori… chi è il mio Re?”
lunedì 2 novembre 2009
Fine settimana d'autunno

Tra i larici d’oro, si accendono di luce le foglioline gialle delle betulle.
Tra i frassini in parte secchi e in parte spogli, troneggiano i ciliegi dalle foglie rosse come i frutti ormai lontani.
Tra l’azzurro nitido del cielo, rami che si stagliano, di un insolito acero dalle foglie rosa.
Chi ho portato in montagna con me, non aveva mai visto i colori dell’autunno a queste quote.
Qualcosa d’indimenticabile e d’imperdibile.
Una natura trasfigurata, che ricorda il Paradiso.
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