Sono tornata a casa;
accompagnata da molteplici e soffici, compagni bianchi.
Io li amo.
Ora mi stanno ipnotizzando: scendono fitti, illuminati dai
lampioni della piazza.
Si attaccano senza esitazione alla pavimentazione, alle
auto, all’ombrello della signora che sta rincasando di fretta.
Dal vetro sento il freddo che li avvolge nella sera, ma
nessun rumore.
La notte sarà silenziosa, come solo la neve può rendere.
Penso alle montagne e alle piste da sci, che finalmente si
vestiranno d’inverno.
Considero chi deve partire, chi deve viaggiare, chi deve arrivare.
Siate prudenti – mi verrebbe da dire – perché ciò che appartiene al freddo sa essere arduo.
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