venerdì 9 novembre 2012

Venuto al mondo



In tempo di riposo ho letto il romanzo;
ora è uscito il film;
sono in attesa di andarlo a vedere;
in attesa di vedere come può essere inscenato un dramma d’attesa;
l’attesa di un figlio che può arrivare inatteso;
inatteso e desiderato;
tanto voluto da essere disposti a tutto;
anche a perdere l’uomo che si ama;
anche a perdere nel dramma più profondo il padre di quel figlio;
figlio di chi non si vorrebbe fosse;
e che rende avvincente la parte del romanzo che si fa mistero;
che si fa dolore;
che è ferita;
che rimane cicatrice;
che solo un parto può far riscattare.
Ma un figlio è comunque amato;
si accetta il silenzio e il perdono per lui;
si arriva a scoprire chi è un vero amico;
perché vero amico è colui che ti aiuta a guardare negli occhi tutto;
e quindi;
anche quel figlio che ora è veramente “tuo”.
Insomma, un romanzo letto per sfida da ostetrica;
un film da andare a vedere nei prossimi giorni, per stare con una amica ostetrica;
la sfida di una regia di fronte ad una scrittura non immediatamente corrispondente, ma piaciuta.



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