Una cena. A tavola: tre ostetriche e un’ostetrica aspirante. Argomento di conversazione: l’ostetrica e il suo specifico professionale.
Qualcuno potrebbe dire: cena nauseante… No, per me no, proprio no, perché parlare e sentir parlare del mio lavoro è troppo bello!
L’aspirante ostetrica, ha viaggiato in internet, ed è rimasta basita nel trovare siti che parlano dell’ostetrica come passiva presenza nei confronti della donna, che non può mai intervenire in modo attivo nel percorso nascita.
Ma come è possibile definire così me e le mie colleghe?
L’ostetrica è nata prima della nascita, o forse è nata con la nascita, sicuramente è stata la prima ad assistere ad una nascita; per una donna che partorisce.
Certo:
non fa partorire – assiste il parto,
non prescrive - somministra,
non opera – strumenta, e così via...
Ma non possiamo affermare che ob-stare, sia qualcosa di inattivo.
Certo, occuparsi dell’assistere, non permette di essere delle “
prime donne”, perché la donna nel nostro lavoro è già la prima, ed è al centro.
Forse è questo che può dare fastidio, o che risulta incomprensibile, del nostro specifico professionale.
…ma, fino a che la nascita sarà dirompente nella sua imprevedibilità, spontaneità e naturalità… sarà possibile che esistano le ostetriche!
Mi auguro che continui ad essere così ancora per tanti, lunghi, lunghissimi anni.