In un tempo di malumore; quale un furto può generare,
si innesca un tempo di camminate, per tornare a ciò che fa
sorridere.
L’albeggio trova dei coniglietti, due o tre, a mangiare
indisturbati nel parco;
le macchine scorrono già veloci, sotto il ponte aereo;
percorrere quindici chilometri giornalieri, anticipa le
ascese estive;
l’arrivo al lavoro al solito orario, non è così scontato;
pensare di tornare a casa, innesca la piena consapevolezza
di volerlo fare;
i bambini nei cortili, giocano ancora a mondo;
un lui e una lei anziani lasciano lo spazio per guardarsi
come la prima volta, stando seduti su una panchina;
uno scoiattolo si ferma mentre gli passo vicino, senza scappare;
il sole si fa rosso all’orizzonte, quale volesse bruciare il
cielo;
l’uomo del negozio al piano terra ci prova, nonostante i mei
cinquant’anni.
E così, ciò che arriva imprevisto, può riportare in quella
fetta di realtà che l’abitudine poteva farmi dimenticare.
E sorrido alla vita, che con me è sempre stata generosa,
anche nel regalarmi comodità.