domenica 14 maggio 2017

Il padre e la volontà di vivere

Steinbeck in «Furore» fa dire alla figura femminile protagonista del romanzo, che interloquisce con suo marito: “Siamo più adattabili che voialtri uomini, - spiegò la mamma con dolcezza. – Noi la vita ce la portiamo sulle braccia, voialtri ve la portate dentro la testa. Non ti tormentare, chi sa … chi sa che l’anno venturo non si riesca ad avere un pezzetto di terra nostro”. E lui risponde – “Quando non si ha più niente, come farsi illusioni? Finita la stagione dei raccolti non abbiamo più lavoro. E cosa faremo? Come faremo a mangiare? Con Rosatè, ormai vicina al suo tempo. Fa paura pensare. È per questo che io vivo nel passato. Sembra che non c’è più niente davanti a noi e che la nostra vita è finita”. La mamma sorrise. – “No, babbo non è vero. Questa è un’altra cosa che le donne capiscono meglio degli uomini, me ne sono già accorta. L’uomo vive a scosse. Muore un vecchio, o nasce un bambino, sono due scosse. La donna si lascia vivere, un po' come l’acqua di un fiume: piccole anse, piccole cascate, ma l’acqua continua a scorrere. È così che noi donne vediamo la vita. Nessuno di noi muore del tutto: la gente continua, con qualche cambiamento, magari, ma continua”.
A questo punto del dialogo Steinbeck fa intervenire lo zio. Altra figura maschile estremamente simbolica nel romanzo, il quale sentenzia: - “Non si può dire, - fece zio John. – Chi gli impedisce di fermarsi un bel giorno? A forza di sentirsi stanca, un bel giorno si sdraia e si lascia morire”. *
È proprio così che questo Nobel della letteratura dimostra di conoscere il genere umano. L’ultima battuta è detta da un maschio, ed esprime con estrema crudità quello che sta dimostrando mio padre.
E come ostetrica posso confermare l’intuizione geniale di Steinbeck, aggiungendo che l’uomo detta il vivere al corpo con la testa, così che il corpo non farà che seguire la volontà. La donna, in opposto, segue con la testa ciò che le detta il corpo, e la testa si lascerà addomesticare dal corpo. È per questo che la donna sa partorire. È per questo - forse – che l’uomo sa dettare quando lasciarsi morire.
Ed è per questo che Steinbeck conclude il romanzo con una scena spettacolare che vi rimando a leggere; quale dolcezza infinita della possibilità femminile di sostenere la vita. Mentre al contrario, rozzi individui non affrontano l’argomento - di cui questo breve post - banalizzando con affermazioni quali: «Le donne ragionano con l’utero».


*Dialoghi tratti dal romanzo «Furore», di John Steinbeck 

domenica 7 maggio 2017