domenica 27 novembre 2011

La pausa pranzo del giovedì



Una corsia mediamente per tre aspiranti;
un’immersione che mi chiede di superare l’impatto di temperatura;
galleggio;
tre bracciate;
prendo aria da destra e mi chiedo che bisogno c’è di fare tanti spruzzi;
tre bracciate;
prendo aria da sinistra e resto affascinata dall’emergere di un delfino;
tre bracciate e riguardo a destra, ma non trovo nessuno in parallelo … chi fa troppo frastuono è rimasto indietro;
tre bracciate, che si intensificano perché il ritmo alternato che mi fa inalare da sinistra voglio che mi permetta di non perdere lo spettacolo di quello stile che non sono mai riuscita a sostenere - anche se il mio istruttore spergiurava che potesse essere bello anche al femminile.
Tre bracciate;
inizio ad interrogarmi sul perché chi mi precede si è bloccato;
tre bracciate e supero;
tre bracciate, l’acqua inizia ad essere più profonda del tocco;
tre bracciate, la luce del sole entra dalle finestre e penetra nell’azzurro che riflettono le piastrelle;
tre bracciate, è il momento di cambiare stile.
Scivolo sulla superficie del livello e mi sento una raganella;
lascio che la propulsione si esaurisca prima di ridarla e controllo che null’altro che la testa emerga ritmicamente;
re-incontro il terzo della corsia;
continuo a domandarmi perché è così lento e impacciato nell’avanzare;
l’acqua torna a basso livello;
ecco è una signora e intuisco cosa le impedisce di procedere… ha paura dell’acqua profonda!
Mi dispiaccio per lei: si perde la parte migliore della vasca!
Supero.
Continuo nel ritmo e scorgo che in corsia siamo rimaste solo in due;
è il momento ideale per affrontare la prossima vasca a dorso e per riposare anche i pensieri.
Continua la volontà di essere un po’ pesciolino e le vasche si susseguono a stili alternati, fino a che gli occhi non iniziano a bruciare … non ho mai sopportato gli occhialini.
Fantastico sport!
Finisce la mezz’ora e compare già nello spogliatoio, mentre asciugo i capelli, quella meravigliosa sensazione di torpore.
Nuoto ricreativo può essere detto; approvo e esco per affrontare quello che resta dell’intenso giovedì metropolitano.
Benedette pause pranzo lunghe … in cui posso scegliere di non mangiare!

sabato 12 novembre 2011

Italia... Ora et Labora e confida nella Resurrezione! (1)


Fantastico! Un uomo che sa a memoria la Divina Commedia è un uomo da ascoltare per tutto... visione di filmato amatoriale e da lontano... ripetuto in parte da successivo post con zoom...

Italia... Ora et Labora e confida nella Resurrezione! (2)

mercoledì 9 novembre 2011

Cézanne a Milano



Entrare in una mostra allestita in modo tale da farmi sentire accolta come amica. Restare nel primo ambiente immedesimandomi con le cose e la finestra di un atéliers. Passare da una stanza all’altra facendomi lambire da frange di colore, per percepire l’evoluzione artistica di un uomo solitario. Lasciarmi istruire da un filmato per avvicinarmi al mondo percepito da altri occhi. Modulare, non modellare. Vedere colori oltre il grossolano percettibile. Riuscire a dare corpo alle cose senza la preoccupazione dalla definizione rigida della materia. Mantenere vivo il soggetto riportandolo su tela. Illuminare i paesaggi con gradazioni di luce. Godere di una infinita sfumatura di verdi. Riconoscere la maturità di qualcuno che si è dedicato tutta la vita a ciò che ama.
Grazie Paul!

martedì 1 novembre 2011

Messaggio nel colore




Capita a volte che l'occhio percepisca qualcosa che va oltre ciò che si vede. L'autunno riesce a farmi fare esperienza di questo. C'è nel sottile gioco di luce e nell'imprevedibilità della sfumatura dei colori, un messaggio sotteso che supera il manifesto. E' la bellezza che compenetra l'essere. Che spettacolo meraviglioso!